Quattro chiacchiere con i FORK

Fork

Partiamo dalle basi. Nel 2004 avete lanciato “Taking A Cappella To The Next Level”: qual è il vostro concetto di musica a cappella e cosa significa per voi portare la musica a cappella a un altro livello?

Nel 2004 il progetto Fork è diventato per noi un lavoro a tempo pieno. Immagino che con il titolo del nostro primo EP volessimo esprimere la nostra mancanza di interesse nei confronti di quello che la gente può pensare di noi, finché ci divertiamo vale tutto.

Come siete entrati in contatto con la musica a cappella?

In realtà la band esiste dal 1996. Noi quattro volevamo mettere su una rock band per divertirci ma non sapevamo suonare nessuno strumento, avremmo potuto solo cantare. Dopo un paio di anni abbiamo scoperto l’esistenza della “musica a cappella”, che non si avvicinava esattamente a ciò che avevamo fatto fino ad allora…☺
Dal momento che nessuno di noi era un musicista abbiamo continuato a divertirci cantando, travestendoci e giocando con suoni e luci, fino ad arrivare a quello che oggi è il nostro spettacolo.

Come scegliete il vostro repertorio e quanto è importante rinnovarlo?

Dato che siamo praticamente una band di quattro cantanti solisti, cerchiamo sempre di trovare canzoni che ci piacciano, ma allo stesso tempo costruiamo il repertorio seguendo le linee dello spettacolo che abbiamo in mente. In altre parole non possiamo solo cantare canzoni che ci va di cantare, è anche importante che abbiano un ruolo nel programma del concerto. Rinnovare lo spettacolo è davvero importante per la salute di tutto il gruppo.

Ogni concerto dei FORK è uno spettacolo multisensoriale che unisce arti performative differenti. Da dove provengono le idee?

Ogni persona coinvolta ha spazio per dire la sua: i cantanti, il produttore, lo stylist, i tecnici audio e luci. Quando tutti sono contenti e fieri del prodotto finale il palco diventa un bel luogo dove mettere in scena il nostro spettacolo di cabaret in modo spontaneo.

Definite con un aggettivo ciascun membro del gruppo.

Il migliore, la più bella, la gola d’oro e il più simpatico. Tutti gli aggettivi possono essere combinati o usati separatamente, in qualsiasi ordine, per ciascuno dei membri della band.

Se non vi foste dedicati alla musica a cappella, che lavoro avreste fatto?

Essendo stati parte della penosa repubblica democratica dei Fork per più di vent’anni, possiamo dire che probabilmente saremmo stati degli ottimi dittatori.